La Luce deve ora illuminare la terra, come avrebbe dovuto essere un tempo, quando l'astro della Promessa brillò sopra una stalla di Betlemme.

Ma la Luce fu allora accolta da pochi, e coloro che li udirono, secondo il costume degli uomini, presto la alterarono e la deformarono, tentando di sostituire quello che avevano dimenticato con interpretazioni loro, e creando quella confusione di opinioni che oggi è data come verità intangibile.

Nell'angoscia che tutto crolli solo se l'ultimo pilastro si riveli poco sicuro, essi combattono e insudiciano ogni raggio di Luce che può portare con sé la sapienza, e se non possono agire diversamente, almeno lo ridicolizzano con una malignità e una perfidia che dimostrano con evidenza, a una lucida riflessione, come in tutto questo non siano mossi che dalla paura! Ma una riflessione lucida è raro trovarla sulla terra.

Ma nonostante tutto la Luce della vera conoscenza
deve finalmente venire su tutta l'umanità!

È giunto il tempo in cui tutto ciò che di malato il cervello umano ha prodotto, venga spazzato via dalla Creazione, perché non soffochi più questa rivelazione: che la Verità è
diversa da quelle costruzioni inconsistenti che la superbia presuntuosa e l'affarismo, l'immaginazione malata e l'ipocrisia, dietro lo stimolo della potenza terrena e degli onori della terra, hanno creato nella greve palude dell'angustia e della miseria loro.

Sarà la maledizione su coloro che traviando milioni di uomini li hanno ridotti a tale schiavitù da non osare oggi aprire gli occhi alla Luce, e anzi diffamano ciecamente qualunque cosa giunga alle loro orecchie, se suona altrimenti da come era loro suonato finora, invece di ascoltare più attenti, e di domandarsi, finalmente, se questa voce nuova non risponda alla loro comprensione meglio di quello che hanno imparato finora.

Le loro orecchie sono turate, e si veglia ansiosamente perché nessuna folata d'aria fresca giunga ad esse; unicamente per pigrizia, e per la paura che quest'aria fresca, portando la guarigione, esiga
attività di spirito, chieda e imponga uno sforzo personale; in luogo dell'attuale dormiveglia spirituale, comodo solo in apparenza, causa di un greve letargo che permette ogni arbitrio all'inganno dell'intelletto falsato e corrotto!

Ma non vi serve chiudere le orecchie alla Parola nuova, serrare gli occhi perché la Luce non vi abbagli e non vi spaventi! Sarete scossi
violentemente dal vostro triste assopimento! E avrete freddo davanti alla gelida Luce che vi spoglierà spietatamente dei vostri travestimenti: avrete freddo perché la scintilla spirituale che è in voi non potrà più essere accesa per scaldarvi e portarsi dal vostro intimo all'unione con la Luce.

È così
facile per voi credere all'incredibile! Perché così non avete bisogno di far la fatica di pensare da voi stessi, di esaminare tutto. Appunto perché l'incredibile non può misurarsi con le divine Leggi della natura, vi è necessario credere senza domandarvi il perché e il per come: bisogna che voi crediate ciecamente, e vi sembra, questa, grandezza! E in una posizione così comoda, immaginate di essere particolarmente credenti, vi mettete semplicemente al di sopra di tutti i dubbi e… vi sentite bene, protetti, generosi, religiosi e sicuri della beatitudine eterna!

Ma in questo modo non avete superato il dubbio: l'avete vilmente aggirato! Avevate troppa pigrizia spirituale per agire da soli, e avete preferito la fede cieca alla conoscenza degli avvenimenti naturali previsti dalla Legge della Volontà divina. Le fantasticherie del cervello umano vi hanno aiutato. Perché più l'oggetto della vostra fede è impossibile e incomprensibile, più vi è comoda la fede
cieca nel pieno significato del termine; non può essere altrimenti in cose come queste: diventa inevitabile eliminare la conoscenza e la vera convinzione.

Soltanto l'impossibile esige una fede cieca e senza riserve; ciò che è possibile stimola immediatamente il pensiero personale. Dove c'è la Verità, che si mostra sempre sotto un aspetto naturale e logico, cominciano spontaneamente il pensiero e la riflessione intuitiva. Essi si fermano solo quando non trovano nulla di naturale, dunque quando la Verità non c'è. E
soltanto l'intuizione del pensiero può portare l'intimo convincimento, quello che solo apporta i suoi valori allo spirito umano!

Così oggi si chiude anche il cerchio aperto in quel Natale di Betlemme! E il suo chiudersi dovrà eliminare gli errori della tradizione, e portare alla vittoria la Verità. Le Tenebre create dagli uomini saranno disperse dall'impeto della Luce!

Tutte le leggende intessute nei tempi intorno alla vita di Gesù debbono essere eliminate, perché essa si levi finalmente nella sua purezza, in armonia con le Leggi divine, quale altrimenti non poteva essere in questa Creazione. Nei culti che voi stessi avete instaurato, avete fino ad oggi rinnegata con leggerezza delittuosa la perfezione del Creatore, del vostro Dio.

E un Dio imperfetto nella sua volontà voi lo rappresentate intenzionalmente e coscientemente! Ne ho già parlato, e per quanto vi diate da fare,
non c'è scappatoia che vi salvi: siete stati troppo pigri per pensare da voi stessi. Non onorate Dio, credendo ciecamente in cose che non si possono identificare con le Leggi originarie della Creazione! Al contrario, se credete nella perfezione del Creatore, dovete sapere che nulla può avvenire qui nella Creazione se non deriva esattamente dalle Leggi inflessibili di Dio. Solo così potete veramente onorarlo.

Chi pensa altrimenti mette in dubbio con questo la
perfezione del Creatore, del suo Dio! Perché dove sono possibili mutamenti e miglioramenti non c'è e non c'è stata perfezione! L'evoluzione è un'altra cosa. Essa è prevista e voluta nella Creazione. Ma essa deve necessariamente darsi come conseguenza degli effetti di Leggi già esistenti. Ma questo non si concilia con alcune cose che vengono ammesse da molti credenti come verità evidenti, particolarmente nella vita di Cristo!

Destatevi finalmente dai vostri sogni, diventate
veri in voi! E vi sia detto ancora una volta, è impossibile, secondo le Leggi della Creazione, che corpi umani possano nascere sulla terra senza un concepimento anteriore nel piano fisico, e altrettanto è impossibile che un corpo di materia fisica sia elevato dopo la sua morte nel regno della materia eterea, e meno ancora in quello dell'essenzialità o addirittura in quello dello spirito! E siccome Gesù doveva nascere qui sulla terra, la sua nascita era sottomessa alla Legge di Dio nella materia fisica, all'antecedente procreazione.

Dio avrebbe dovuto agire contro le Sue stesse Leggi, se fosse avvenuto per Cristo quello che riferisce la tradizione. Ma questo non può essere, perché Dio è
perfetto fin dall'origine, e così la Sua Volontà, immanente nelle Leggi della Creazione. Chi osa pensare diversamente dubita di questa perfezione e perciò, in ultima analisi, anche di Dio! Dio infatti senza la Sua perfezione non sarebbe Dio. Non si può sfuggire al dilemma! Nessuno spirito umano potrebbe sofisticare su questa semplice evidenza, anche se vedesse crollare la base di molte cose a cui ha sempre creduto. È un aut aut. O tutto o nulla. Non ci sono compromessi, perché nulla nella Divinità può essere parziale o incompleto! E così nulla di ciò che ha a che fare con Dio!

Gesù fu generato
fisicamente, altrimenti la Sua nascita sulla terra sarebbe stata impossibile.

Solo alcuni riconobbero allora nella Stella il compimento della Promessa. Tra loro Maria stessa e Giuseppe, che si coprì il volto nella commozione.

Tre re trovarono la via verso quella stalla e offrirono i loro doni terreni. Ma poi abbandonarono senza protezione quel Fanciullo a cui avrebbero dovuto appianare le vie della terra con i loro tesori, la loro potenza, perché nessun male lo toccasse nel compimento della Sua missione. Non avevano riconosciuto completamente il loro alto compito, sebbene per rivelazione avessero potuto trovare il Fanciullo.

L'inquietudine spinse Maria a lasciare Nazareth, e Giuseppe, vedendo il muto dolore e la nostalgia di lei, ne accontentò il desiderio solo per farla serena. Affidò la propria bottega al più vecchio dei suoi operai e cominciò, con Maria e il Fanciullo, il suo viaggio verso un paese lontano. Il lavoro quotidiano e i pensieri d'ogni giorno fecero dimenticare, piano piano, per entrambi, il ricordo della Stella Luminosa, anche perché Gesù non rivelava negli anni della giovinezza, nulla di eccezionale; anzi aveva la naturalezza di tutti i ragazzi.

Solo dopo il ritorno nella città natale, quando Giuseppe, che per Gesù era sempre stato il migliore e il più paterno degli amici, venne a morire, vide sul capo del Figlio, che era solo al suo capezzale, nel momento del trapasso, la Croce e la Colomba. E disse fremendo le sue ultime parole: «Allora Tu lo sei!»

Gesù stesso non sapeva nulla ancora, fino al giorno in cui si sentì chiamato verso Giovanni, di cui udiva che insegnava la sapienza e battezzava sulle rive del Giordano.

Con questo gesto materiale del battesimo, l'inizio della Sua missione fu saldamente ancorato al mondo fisico. La benda cadde dagli occhi. Da questo momento Gesù ebbe coscienza di dover portare all'umanità terrestre la Parola del Padre.

Tutta la Sua vita si svolgerà davanti a voi come fu veramente, spogliata dalle fantasie dei cervelli umani! Al chiudersi dei tempi, nel Giudizio, sarà nota a tutti nella vittoria di questa Verità che per un lungo tempo non potrà mai essere oscurata!

Maria lottò con i suoi dubbi, fatti più pesanti dall'angoscia materna per il Figlio suo, fino al dolente cammino del Golgota. Tutto fu pura umanità, nulla fu soprannaturale. Solo allora, alla fine, ebbe la conoscenza della Sua missione e con essa la fede.

Ma al nostro tempo, ritornando la Stella, ogni errore deve essere condonato dalla Grazia di Dio; e anche gli errori di coloro che resero più difficile un giorno la via di Cristo ma senza peccare di protervia e di cattiva volontà, e che oggi, al compimento del ciclo, lo riconoscono e cercano di riparare alle loro colpe e alle loro mancanze.

In questa volontà di riparazione sorge per loro, con la Stella Luminosa, il riscatto. E liberati, potranno rendere grazie giubilando a Colui che nella Sua Saggezza e Bontà pose le Leggi per cui le Sue creature debbono giudicare e riscattare se stesse.


Abd-ru-shin

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